Turismo sostenibile, ASEV ne discute a Bruxelles
L’ASEV partecipa a un incontro con le istituzioni europee per dare un impulso al turismo nelle regioni frontaliere
Bruxelles, 5 novembre 2019. – Il turismo rappresenta oltre il 10% del PIL dell’UE.
Una crescita sostenuta del 3,2% annuo in numero di visitatori e ricavi, nel 2017, di 342 miliardi di euro, secondo il rapporto 2018 dell’Organizzazione mondiale del turismo, lo rende uno dei principali motori economici dell’Unione Europea, non solo delle principali capitali europee, ma anche dei territori periferici. Questi territori sono anche, in molti casi, transfrontalieri, il che dà un valore aggiunto alla loro offerta turistica che di solito ha un profilo differenziante basato su patrimonio, cultura, natura ed enologia.
Tuttavia, questo turismo incontra diversi problemi che ne ostacolano lo sviluppo. Sebbene le limitazioni al turismo come il roaming siano già state risolte, permangono problemi di connettività o logistica, come il noleggio di un veicolo in un paese e il suo ritorno in un altro; così come le difficoltà nella conservazione del patrimonio e nella sua promozione come destinazione turistica, ancora in attesa di una soluzione.
Le dinamiche attuali danno priorità alla quantità rispetto alla qualità. Pertanto, la strategia dei governi si basa sulla promozione delle grandi destinazioni tradizionali capaci di raggiungere alti numeri, relegando l’impegno strategico in altri territori, che consentirebbe di diversificare l’impatto positivo del turismo e di ridurre il suo impatto negativo, già sperimentato da alcune città europee come Firenze, Barcellona o Venezia, tra gli altri, per la massificazione turistica.
Negli ultimi 3 anni, ASEV ha partecipato al progetto EPICAH, finanziato nell’ambito del programma Interreg Europe, insieme ad altri partner provenienti da Ungheria, Spagna, Portogallo, Estonia Grecia, Repubblica Ceca, Romania In questo contesto, un team di esperti provenienti da 8 regioni frontaliere europee ha analizzato i problemi e le opportunità di sviluppo nel settore del turismo tra regioni confinanti.
Due delle principali conclusioni del lavoro svolto sono:
1 – L’Europa ha bisogno di un programma quadro per il turismo, con particolare attenzione a un possibile sottoprogramma sul turismo in Regioni confinanti.
2 – L’Europa ha bisogno di politiche per proteggere e promuovere il patrimonio naturale e culturale. Ora, l’assenza di una politica europea del patrimonio è mimetizzata dalle politiche dell’UNESCO che promuovono la protezione del patrimonio, ma che non ha poteri per prevenirne il deterioramento o le conseguenze di un’aggressiva pianificazione urbana.
Pertanto, dopo il precedente dibattito svoltosi al Forum del turismo europeo di frontiera, tenutosi a Braga a maggio, questa mattina ‘ASEV con il Direttore Tiziano Cini, il Presidente Simone Campinoti ed il responsabile dei progetti europei Lorenzo Sabatini, insieme al Direttore del Settore Turismo Francesco Tapinassi e l’europarlamentare Simona Bonafè ha partecipato ad un meeting presso la sede del Comitato delle regioni a Bruxelles, alla quale hanno partecipato rappresentanti delle 8 regioni coinvolte nel progetto EPICAH, oltre a 16 deputati di queste regioni, un membro dell’unità responsabile del turismo presso la Direzione mercato interno e imprenditorialità, membri delle rappresentanze permanenti presso l’UE dei paesi interessati e membri del Comitato delle regioni.
Durante l’incontro, proprio nei mesi in cui è aperto il confronto sulle priorità e gli indirizzi strategici da adottare per il prossimo periodo di programmazione, ai deputati presenti è stato chiesto di pronunciarsi sulla propria idea di rimodulazione delle politiche per il turismo e di difendere l’idea di investire in politiche turistiche integrate su scala europea che tuttavia vedano nella cooperazione cross-regionale la dimensione adatta alla loro attuazione in un ottica di sviluppo di destinazioni turistiche “smart” e tutela del patrimonio naturale e delle peculiarità culturali.